Il demone di Laplace - Pensarediverso. Fisica e metafisica quantistica.

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Il demone di Laplace



Non sarà mai possibile che un demone, anche nella forma di computer super-avanzato, possa scandagliare le profondità del passato e del futuro, perché non sarà mai possibile conoscere TUTTE le variabili in gioco nell’universo
1 Una teoria alquanto presuntuosa.
Quando, nel 1796, l’astronomo Laplace presentò a Napoleone Bonaparte la sua grande opera Mécanique Céleste sul funzionamento dell’universo l’imperatore gli chiese come mai non avesse citato la presenza di Dio nella creazione. Laplace rispose che non ne aveva sentito il bisogno, perché tutto l’universo funzionava benissimo anche senza Dio.
In effetti, Laplace aveva una grandissima fiducia nelle leggi della fisica detta “deterministica”. Per esempio, quando si imprime un colpo a una palla sul tavolo da biliardo, è possibile conoscere esattamente tutte le variabili del colpo (peso della palla, forza applicata, dimensioni del tavolo ecc.). Di conseguenza, è possibile calcolare esattamente il percorso della palla, dove andrà a colpire, che cosa farà l’oggetto colpito, e che cosa succederà in tutta la catena di avvenimenti che seguono. Conoscendo il contesto fisico in cui la palla si muove si potranno calcolare esattamente tutte le conseguenze di quel lancio fino all’eternità. Non solo, ma prendendo in considerazione un evento successivo derivante da quel lancio di palla, diciamo dieci anni dopo, si potranno calcolare all’indietro tutti gli eventi fino al momento della nascita dell’universo.

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2 Il determinismo.
Tutte le leggi della fisica conosciute da Laplace possedevano questa caratteristica di predizione futura e di ricostruzione storica. Scriveva così Laplace:
“Una intelligenza che per un dato istante, conoscesse tutte le forze da cui è animata la natura e la situazione rispettiva degli esseri che la compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere questi dati all’analisi, abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti dei più grandi corpi dell’universo e dell’atomo più leggero. Nulla sarebbe incerto per essa, e l’avvenire, come il passato, sarebbero presenti ai suoi occhi”
Questa opzione della fisica classica, detta “determinismo”, fa ancora parte dei programmi scolastici ed è teoricamente vera. L’unico problema è che mancherebbe lo strumento idoneo a eseguire la quantità di calcoli necessari. Tuttavia,” teoricamente” sarebbe possibile. Teoricamente, grazie alle sole leggi della fisica classica, l’uomo potrebbe conoscere il suo passato e il suo futuro. L’uomo potrebbe rispondere alla domanda se “il battito di ali di una farfalla in Brasile potrebbe provocare un uragano nel Texas”. Non solo questo: l’uomo potrebbe calcolare e simulare meccanicamente un simile battito di ali con le caratteristiche idonee a far sì che realmente l’uragano nel Texas si verificasse.
3 Il demone di Laplace.

questa teoria, l’uomo ha immaginato un “essere” che sarebbe stato capace di farlo, in quanto dotato di poteri straordinari. Nasce così la figura del “Demone di Laplace”, una intelligenza talmente vasta da riuscire a interrogare in un istante tutte le forze della natura per ricondurre le risposte ad una sintesi istantanea da cui derivare la conoscenza del tutto.
Peccato che, mentre si invoca questo demone così eccezionalmente dotato, sapendo bene che non esiste, si rinuncia a un altro “essere” che potrebbe esistere non tanto nella forma inferiore di demone, ma nella forma di Dio.
In effetti, lo “Spirito” o il “Tao” possiederebbero questi poteri. Perché vengono rifiutati? La differenza è che il demone, pur dotato di grandi capacità, è dominabile dall’uomo, mentre invece la divinità sovrasta l’uomo. Si sa che all’uomo non piace essere sovrastato. L’uomo può immaginare il demone di Laplace come un immenso calcolatore capace di eseguire tutti i calcoli necessari. Ovviamente il calcolatore, per quanto immensamente capace, resta sempre opera dell’uomo.
Oggi si stanno costruendo i computer quantistici, con capacità di calcolo miliardi di volte più potenti di quelle degli attuali computer. Dunque, l’illusione che, in fondo il demone di Laplace possa diventare una realtà, continua a solleticare i cervelli di molti materialisti.

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4 Il Demone di Laplace, un sogno impossibile

In effetti, non sarà mai possibile che un demone, anche nella forma di computer super-avanzato, possa scandagliare le profondità del passato e del futuro, perché non sarà mai possibile conoscere TUTTE le variabili in gioco nell’universo. La realtà quantistica esclude questa possibilità. La legge detta “di indeterminazione” ha decretato la morte del demone di Laplace e la contemporanea morte del determinismo, che rimane valido solo a livello macroscopico.
Nelle dimensioni subatomiche non esiste più la materia, esistono solamente vibrazioni energetiche che possono manifestarsi nella forma di onda o di particella, secondo criteri del tutto probabilistici. Il demone di Laplace non potrebbe mai sapere dove si trova esattamente una particella e con quale velocità si muove. Peccato. Il demone di Laplace non serve più, è un giocattolo rotto. Forse si potrebbe tornare all’idea di un Dio che conosce esattamente ogni posizione e ogni velocità. La fisica quantistica si sta avvicinando. Per esempio, il “potenziale quantico” di Bohm non solo conosce esattamente i dati di tutte le particelle, ma riesce anche a guidarle.

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