Antologia > Sodalizio tra Carl Jung e Wolfgang Pauli
Il diagramma psicofisico di Pauli-Jung, come
rappresentazione mandalica del cosmo.
Il diagramma di Pauli e Jung rappresenta una
visione psichica del cosmo, che mette l’uomo al centro del tutto.
1 Riconciliazione di materia e psiche.
Tra il giugno e il dicembre del 1950 Carl Jung e Wolfgang
Pauli introdussero e completarono, nella loro corrispondenza, l’elaborazione di
un “quaternario” che potesse
rappresentare una realtà cosmica nella quale materia e psiche fossero
riconciliate in un disegno collaborativo comune. Jung, notissimo psicologo, è
rappresentato a sinistra nella figura, mentre a destra compare l’immagine di
Pauli, premio Nobel per la fisica nel 1943 per i suoi studi di fisica
quantistica e in particolare per la definizione del “principio di esclusione di
Pauli”.
I loro lavori portarono, attraverso stadi
successivi, alla elaborazione di quello che viene generalmente definito
“Diagramma psicofisico di Pauli-Jung”, citato oggi pressoché ovunque negli
studi di psicologia. Il diagramma può essere riassunto in questo aspetto
semplificato:
PsicheIII
Causalità
------------------- Sincronicità
IIISpazio-tempo
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UNIVERSO QUANTISTICO E SINCRONICITA'
Universo quantistico e sincronicità. La visione antropica. Le coincidenze significative. L’inconscio collettivo. Il ruolo delle pandemie nel cammino evolutivo umano.
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Misteri quantistici, multiverso, entanglement, sincronicità. Oltre la materia, per una visione spirituale del cosmo.
2 Gli elementi del diagramma.
Nel braccio sinistra-destra (orizzontale) del
diagramma la causalità, o determinismo, si bilancia con la sincronicità. In
questo modo si auspica una collaborazione tra la fisica meccanicistica, secondo
cui ogni evento è collegato a una causa che lo produce, e il principio di
sincronicità che invece si riferisce a eventi assolutamente scollegati, che
però diventano coerenti quando il protagonista attribuisce loro un significato.
Il braccio verticale rappresenta in alto il mondo
della psiche, cioè il mondo della non località, che si bilancia con quello in
basso, relativo alla fisica classica e dominato dalle quattro dimensioni note,
tre spaziali e una temporale.
3 Rappresentazione mandalica.
A molti non sarà sfuggito che questa
rappresentazione finisce per assumere l’aspetto di un mandala, con quattro
bracci che potrebbero essere racchiusi in un confine, tanto quadrato quanto
rotondo.
La figura mostra una rappresentazione mandalica
del diagramma psicofisico di Pauli - Jung. Poiché il tutto non avrebbe senso se
non fosse applicato all’uomo, al centro del mandala ho inserito l’icona
dell’uomo vitruviano il quale, però, non vuole rappresentare solo l’abitante
del pianeta Terra, ma ogni forma di intelligenza presente nell’universo.
Infatti, il mandala di Pauli-Jung è un simbolo universale.
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La prima parte (Le intuizioni) tratta la realtà illusoria e l’esistenza di un livello di coscienza trascendente la materia. La seconda (Le conferme) descrive il cammino della fisica quantistica dall’esperimento della doppia fenditura di Thomas Young, alla conferma dell’Entanglement. La terza (Le prospettive) descrive le teorie di David Bohm sul potenziale quantico e sull’universo olografico..
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ENTANGLEMENT E SINCRONICITA'
DALL'UNIVERSO FISICO AL COSMO METAFISICO..
L’entanglement quantistico e la sincronicità di
Carl Jung. In cammino verso l’era
della collaborazione tra spirito e materia
4 Che cosa è un mandala”
Esiste un segno simbolico presente praticamente in
ogni cultura e in ogni tempo: nella lingua sanscrita il suo nome è mandala, parola che può essere tradotta
come cerchio. Questo termine oggi è
universalmente diffuso per indicare delle figure, generalmente molto colorate. L'idea
del cerchio dotato di poteri speciali è già presente nei primi albori
dell'umanità: il primo mandala conosciuto è una Ruota del sole risalente al paleolitico dell'Africa del sud. Sono
notissimi i circoli di pietra del neolitico, come Stonehenge.
Del resto, anche il simbolo della spirale,
prettamente mandalico, è presente ovunque. Nelle raffigurazioni simboliche
delle popolazioni neolitiche, la spirale rappresentava il Sole, fonte di vita.
Ma la figura del mandala contrassegna tutto
l’Universo, perché la ritroviamo nelle galassie, nella forma e nella rotazione
dei pianeti, nelle orbite di comete e asteroidi e persino nell'orizzonte degli
eventi dei buchi neri.
5 Il mandala secondo Carl Jung
Carl Gustav Jung scrisse ben quattro saggi sui mandala, nel
corso dei venti anni in cui si dedicò al loro studio. Nelle sue memorie
racconta:
“Ogni mattina schizzavo in un taccuino un piccolo
disegno circolare, un Mandala che sembrava corrispondere alla mia condizione
intima di quel periodo. Solo un po’ per volta scoprii che cosa è veramente il
Mandala: il Sé, la personalità nella sua interezza, che è armoniosa se tutto va
bene”.
Nel suo libro L'uomo
e suoi simboli Jung afferma:
“Il Mandala è l’archetipo dell’ordine interiore ed esprime il fatto che esiste un centro ed una periferia, che cerca di abbracciare il tutto. È il simbolo della totalità.”
Secondo Jung può accadere che, nei periodi di
maggiore sofferenza psichica, nei sogni si manifestino delle figure mandaliche,
con lo scopo di stabilire un ordine interiore; la figura del mandala esercita
un’azione positiva, perché rappresenta una razionalizzazione, una “rimessa in
ordine” delle tensioni. Infatti, il mandala offre un centro preciso e dei
contorni altrettanto affidabili. I segni al suo interno si distribuiscono in
modo geometricamente ordinato.
I confini del mandala racchiudono un’area di sicurezza in cui il sognatore beneficia
della protezione magica insita nel segno. Al riparo del cerchio protettivo,
quasi come in un nuovo utero, l'uomo, al sicuro da ogni attacco esterno,
recupera la serenità necessaria a ricercare il suo centro, cioè sé stesso. Nel
centro del mandala l'individuo ritrova la sicurezza che aveva smarrito o che
non credeva più di possedere.
6 Rappresentazione mandalica del diagramma di
Jung-Pauli
In questo senso, la rappresentazione mandalica del diagramma,
come appare nella figura, pone l’uomo in una posizione precisa, al centro delle
forze che animano e muovono tutto il cosmo. In questa collocazione l’uomo acquisisce
la consapevolezza di una realtà non solo materiale ma anche psichica, che lo fa
sentire protagonista. Infatti, che motivo avrebbe di esistere un cosmo
psichico, se non per coinvolgere anche l’uomo, unico essere in grado di
comprendere ciò che la psiche significa?
La psiche nobilita la materia (di cui anche l’uomo
è fatto) ma soprattutto la domina, poiché la materia può essere solo
meccanicistica mentre la psiche è anche creatività e progettualità.
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