Io ti guardo, tu collassi. La mente domina la materia? - Pensarediverso. Fisica e metafisica quantistica.

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Io ti guardo, tu collassi. La mente domina la materia?

Se si “spara” un fotone contro una barriera dotata di due fenditure, ci si aspetta che lo stesso attraversi una o l’altra. Non è così. LE ATTRAVERSA TUTTE E DUE.
1 L’esperimento della doppia fenditura
Uno dei fenomeni più sorprendenti nel comportamento delle particelle nella fisica quantistica, è quello che si desume attraverso l’esperimento della doppia fenditura
Se si “spara” un fotone contro una barriera dotata di due fenditure, ci si aspetta che lo stesso attraversi una o l’altra. Non è così. Quell’unico fotone, le attraversa contemporaneamente tutte e due. Non si tratta di una affermazione campata in aria, è un fenomeno affermato e confermato in centinaia, se non migliaia di esperimenti, e universalmente riconosciuto. Si tratta della “sovrapposizione di stati”, alla base del fenomeno dell’entanglement. In effetti, un fotone non si comporta come una particella ma come un’onda. Si propaga come succede al cerchio d’acqua provocato da un sasso lanciato nello stagno. La sua traiettoria può essere descritta solo con una funzione d’onda, il che significa che il fotone si trova in un posto indefinito, quindi anche in due posti contemporaneamente. È possibile verificare che abbia attraversato tutte e due le fenditure perché, al di là della barriera, si formano le figure di interferenza con le quali si conferma che “qualcosa” ha attraversato tutte e due le fenditure.

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2 Le sorprese non sono finite. Il collasso quantico.
che uno scienziato particolarmente puntiglioso decida di andare fino in fiondo alla questione, e metta uno strumento di controllo dietro una delle due fenditure, per verificare se il fotone ci passa davvero oppure no. Ebbene, a questo punto il fotone non ci sta a collaborare, e passa SOLO ATTRAVERSO LA FENDITIRA MONITORATA. Si dice che il fotone “collassa” in uno stato determinato. Si può verificare perché sul retro della barriera non si formano le figure di interferenza, ma si produce un singolo punto dietro la fenditura attraversata.
Dunque, dovremmo concludere che il fotone è dotato di intelligenza e sceglie di passare attraverso DUE fenditure quando NON viene osservato, e attraverso UNA quando lo si osserva. Nel mio libro “Tutti i colori dell’entanglement” descrivo nel dettaglio il fenomeno. (Senza nessuna formula matematica).
3 L’osservatore determina il funzionamento della materia.

La conseguenza più rilevante dell’esperimento è questa: l’osservatore può determinare il comportamento del fotone (e di ogni altra particella elementare) semplicemente GUARDANDOLA. Ciò avviene non solo con i fotoni, ma anche con tutte le altre particelle elementari, come per esempio gli elettroni. Parliamo forse di quel fenomeno che in ambito extrasensoriale viene definito psicocinesi?

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4 Che ne dice la scienza ufficiale.

John Wheeler è stato un fisico americano, personaggio carismatico della fisica degli anni '30 e '40; sotto la sua guida si sono formati molti fisici famosi, tra cui Richard Feynman. A Wheeler, tra l’altro, dobbiamo il termine di warmhole che indica i possibili tunnel o cunicoli spaziali tra le diverse regioni dello spazio-tempo.
Wheeler ritiene che il coinvolgimento dell’osservatore nella realtà subatomica osservata sia addirittura l’aspetto più importante della fisica quantistica, al punto che propone di eliminare il termine “osservatore” sostituendolo con quello di “partecipatore”. Esprime questa sua convinzione in una celebre citazione:
“La misurazione cambia lo stato dell’elettrone. Dopo la misurazione, l’universo non è più lo stesso. Per descrivere ciò che è accaduto, bisogna eliminare la vecchia parola “osservatore” e sostituirla con il nuovo termine “partecipatore”. In un certo qual modo, l’universo è un universo partecipatorio.”
A livello delle particelle elementari diventa possibile, per la coscienza dell’osservatore, partecipare al funzionamento della materia, e determinarlo. Per ora ciò vale nei riguardi di un singolo fotone, ma forse, attraverso successivi studi, si potrà scoprire che la coscienza può intervenire anche su aggregazioni di fotoni, atomi, molecole e interi organismi anche biologici.

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