Antologia > Entanglement quantistico
Anche Einstein ne rimase sconvolto
L’esperimento che la
scienza materialista voleva nascondere. Anche Einstein ne rimase sconvolto.
1 Ciò che Einstein non
poteva proprio digerire.
C’è un mistero nella fisica
quantistica, che fin dall’inizio ha fatto perdere il sonno ad Albert Einstein;
alcuni aspetti della teoria quantistica, sostenuti da Niels Bohr e dalla Scuola
di Copenhagen da lui fondata, non gli piacevano affatto, perché, fra l’altro, mettevano
in discussione un caposaldo della teoria della relatività, cioè il fatto che è
impossibile superare la velocità della luce. Einstein non ammetteva
l’impossibilità di determinare contemporaneamente la posizione e la velocità di
una particella, cioè la non-località dei fenomeni quantistici. Egli affermava
che “Dio non gioca a dadi”.
Soprattutto contestava la
reale possibilità di un effetto misterioso conosciuto con il nome inglese di
entanglement (intreccio).
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UNIVERSO QUANTISTICO E SINCRONICITA'
Universo quantistico e sincronicità. La visione antropica. Le coincidenze significative. L’inconscio collettivo. Il ruolo delle pandemie nel cammino evolutivo umano.
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TUTTI I COLORI DELL'ENTANGLEMENT
La prima parte (Le intuizioni) tratta la realtà illusoria e l’esistenza di un livello di coscienza trascendente la materia. La seconda (Le conferme) descrive il cammino della fisica quantistica dall’esperimento della doppia fenditura di Thomas Young, alla conferma dell’Entanglement. La terza (Le prospettive) descrive le teorie di David Bohm sul potenziale quantico e sull’universo olografico..
2 L’entanglement in due parole
Consideriamo la sua versione
semplificata. Supponiamo di avere una sorgente che genera una coppia di fotoni.
Questa coppia viene separata e i due fotoni vengono inviati a distanze immense
uno dall’altro.
Ebbene, cambiando la
condizione di uno dei due, anche l’altro cambia simultaneamente. Ciò significa
che il cambiamento avviene ben più velocemente della velocità della luce: non
solo, l’informazione relativa al cambio del primo fotone viene trasferita al
secondo senza l’impiego si alcuna energia o mezzo di trasmissione. Fu proprio
Einstein a usare le parole “azione fantasmatica a distanza” ormai entrate nella
storia per definire l’entanglement.
3 Il materialismo la pensa
diversamente.
Ciò contrasta con la
concezione materialista del mondo, per cui ogni avvenimento deve essere causato
da un altro. Una palla da biliardo (A) comincia a muoversi solo quando un’altra
palla (B) la colpisce, non prima né dopo: inoltre il movimento della palla B è
in stretto rapporto alla forza con cui la palla A l’ha colpita.
In campo quantistico le
cose funzionerebbero diversamente, come se la palla B cominciasse a muoversi
appena la palla A parte, prima di essere colpita. Nei fatti, questo avviene
anche se la palla A si trova sulla terra e la palla B su Giove (o all’altro
capo dell’universo). Dunque, esiste una forza sconosciuta, che non è la forza
di gravità, che trasmette l’energia e l’informazione. Se un fotone inverte il
suo spin da positivo a negativo, immediatamente anche l’altro lo inverte da
negativo a positivo.
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DALL'UNIVERSO FISICO AL COSMO METAFISICO..
L’entanglement quantistico e la sincronicità di
Carl Jung. In cammino verso l’era
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L’UNIVERSO è INTELLIGENTE. L’ANIMA ESISTE
Misteri quantistici, multiverso, entanglement, sincronicità. Oltre la materia, per una visione spirituale del cosmo.
4 L’esperimento EPR
Einstein volle approfondire
questo incredibile effetto tramite il famosissimo EPR, un gedankenexperiment
(esperimento mentale) che prende il nome dai due scienziati che lo misero in
atto assieme a lui (EPR = Einstein, Podolski e Rosen). Ma alla fine, nel 1982, le
prove sperimentali messe in atto da Alain Aspect confermarono l’effetto ed
Einstein, se fosse stato ancora vivo, avrebbe dovuto prendere atto
dell’evidenza che due particelle, unite una volta, restano unite per sempre con
un vincolo che non è materiale, perché va al di là dello spazio e del tempo.
Tuttavia, una certa scienza
fa finta di ignorare questa novità sconvolgente della fisica, nonostante sia
più che provata. Ci sono ancora soggetti che si arroccano nell’arroganza della loro
presunzione e non ammettono l’errore di una scienza esclusivamente
materialista, e magari postano commenti sprezzanti sulla nostra pagina. Peccato
(per loro).
5 Entanglement e inconscio collettivo.
L’entanglement dimostra che esiste un livello di “gestione
dell’universo” superiore alle leggi del materialismo fisico, qualcosa che
trascende dal tempo, dallo spazio e dalla materia. Ma c’è un’altra implicazione
straordinaria: se due particelle separate continuano a comportarsi come se
fossere una sola, allora tutto l’universo è legato da una forza che ne fa una
cosa sola; infatti, tutto l’universo proviene dall’unico big-bang.
Possiamo cominciare a immaginare che la perfezione della
creazione non sia frutto del caso, ma derivi da un livello superiore che la
amministra. Questo livello supera il concetto di materia, e implica la presenza
di un’entità che non ha vincoli di tempo o spazio. Per esempio il Tao della cultura
orientale o lo Spirito della cultura ooccidentale
6 Lo spirito del nondo.
Esiste un Tao, esiste uno Spirito che governa l’universo
al di sopra delle leggi della materia?
Certamente esistono fatti che possono avvenire senza essere
provocati da una causa evidente. Questa realtà è stata studiata,
contemporaneamente all’ambito della fisica, anche nell’ambito della psicologia,
particolarmente da Carl Gustav Jung. Jung ebbe l’occasione di avere rapporti molto
stretti con un fisico famosissimo, Wolfgang Pauli. I due approfondirono e
confrontarono i rispettivi studi su una coscienza superiore, nel campo della
fisica e nel campo della psiche.
Jung partì da un fenomeno inspiegato, quello delle
coincidenze straordinarie di cui tutti siamo spesso protagonisti. Per esempio,
sogniamo una persona cara in pericolo e il giorno dopo apprendiamo che il fatto
è avvenuto. Come potevamo saperlo prima, come potevamo ricevere in sogno questa
informazione, anche se la persona vive lontanissima da noi?
7 L’inconscio collettivo.
Jung teorizza l’esistenza di un inconscio collettivo, cioè
una coscienza universale esterna ai singoli individui, a cui le coscienze
individuali possono attingere. Dall’inconscio collettivo fluiscono nella nostra
coscienza gli archetipi, figure che nella nostra percezione si trasformano in avvertimenti,
consigli, stati d’animo, premonizioni, consapevolezze.
E’ probabile che la forza sconosciuta che causa
l’entanglemente studiato da Pauli e l’inconscio collettivo teorizzato da Jung
siano la stessa cosa, cioè l’Anima mundi, il Tao, lo Spirito, o comunque le
varie culture possono chiamarlo.
La fisica quantistica è solo all’inizio, ma la concezione
materialistica sostenuta dagli scienziati degli ultimi secoli comincia a
vacillare: il millennio che sta iniziando sarà il millennio che troverà la
“formula unificante” di scienza e spirito.
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