Antologia > Coincidenze e sincronicità
Sincronicità, il portale di un altro
volto dell’universo
Sincronicità è il nome dato da Jung al fenomeno che genera
nella nostra esistenza eventi straordinarti quali i presentimenti, le
premonizioni, i sogni che si avverano, o anche il susseguirsi di fatti senza
legami tra loro, ma che nel complesso acquisiscono un senso preciso nella
nostra percezione.
Quando accade una sincronicità?
Si verifica tutte le volte in cui un insieme di “segnali”
ci conduce a un esito per cui possiamo dire “me lo sentivo, me lo aspettavo”,
come se qualcosa o qualcuno avesse voluto avvertirci e darci dei consigli di
comportamento. Si tratta di vera sincronicità quando ciò accade senza che
avessimo già dentro di noi la conoscenza necessaria a elaborare la conclusione.
Esempio: devo partire per un viaggio ma improvvisamente, per una strana
sensazione di disagio, decido di non partire più, e il mezzo (treno, aereo
altro) si trova coinvolto in un grave incidente con molte vittime.
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ENTANGLEMENT E SINCRONICITA'
DALL'UNIVERSO FISICO AL COSMO METAFISICO..
L’entanglement quantistico e la sincronicità di
Carl Jung. In cammino verso l’era
della collaborazione tra spirito e materia
Da dove viene questa conoscenza?
Evidentemente non può essere stata elaborata nella nostra
mente che, secondo la scienza attuale, non può prevedere il futuro. Jung suggerisce
che la conoscenza totale dell’universo sia racchiusa in una coscienza
superiore, che lui chiama “inconscio collettivo”. Noi tutti, oltre ad attingere
alla nostra coscienza individuale che contiene informazioni molto limitate,
possiamo attingere anche all’inconscio collettivo che contiene tutta la
conoscenza dell’universo.
Questa conoscenza praticamente infinita è presente nell’inconscio
collettivo in forma di ARCHETIPI, cioè principi di conoscenza, che possono
manifestarsi psichicamente in noi attraverso mezzi come i sogni, le
premonizioni, le sensazioni, o la decifrazione di fatti significativi che
avvengono nel nostro quotidiano: fatti che singolarmente potrebbero essere
considerati come appartenenti al caso, ma che nel complesso si confermano tra
loro fino a convergere in un’unica profezia.
Perché non accade sempre?
Jung si pone questa domanda e stabilisce una relazione tra
il verificarsi di sincronicità e il nostro consenso affinché si verifichino.
Secondo Jung, la nostra coscienza individuale stabilise un livello di vigilanza
che impedisce alla coscienza collettiva di compenetrarsi in noi. Per consentire
all’inconscio collettivo di riversare i suoi archetipi nella nostra coscienza
individuale, questa dovrebbe abbassare il suo livello di vigilanza, le sue
difese; cosa che istintivamente non siamo disposti a fare.
Nel suo saggio “La sincronicità come principio di nessi
acasuali” Jung scrive:
“Ogni stato emotivo causa una modificazione della
coscienza, modificazione che Pierre Janet ha definito “abaissement du niveau
mental” (abbassamento del livello mentale”. Ciò significa che subentra un certo
restringimento della coscienza e al tempo stesso un rafforzamento
dell’inconscio…Di conseguenza la coscienza cade sotto l’influenza di impulsi e
contenuti inconsci istintivi”.
La coscienza abbassa naturalmente i suoi livelli di difesa
in occasione di traumi psicologici o vicende emotive complesse, come un
cambiamento improvviso nel nostro tenore di vita, un amore, un tradimento, la
perdita di una persona cara. Alle volte il fenomeno sincronistico precede tali
avvenimenti, a conferma che il tempo è solo una nostra percezione e al livello
dell’inconscio tutto è solo presente, non ci sono un prima e un dopo.
4-La psicologia orientale
La psicologia orientale tende a insegnare l’abbassamento
dei livelli di difesa della coscienza come obiettivo e risultato di esercizi, e
tuttavia anch’essa conferma che il contatto con la dimensione misteriosa
dell’universo (il Tao) avviene estraniandosi da se stessi.
Commentando il Chuang-tzu, Hans Kung scrive: “Nel testo si
parla sia del “sedere e dimenticare” che del “digiunio del cuore”, e ciò non
significa altro che svuotare i sensi e la mente: “Che i tuoi orechi e i tuoi
occhi entrino in comunicazione con il tuo intimo.. Allora verranno a visitarti
anche gli Dei e gli spiriti”
In una conversazione con Confucio, il discepolo Yen Hui
dice:
- Ho fatto dei progressi. Sono giunto alla quiete e ho dimenticato tutto- Che cosa intendi dicendo questo? – domandò Confucio
- Ho dimenticato il mio corpo e abbandonato la mia conoscenza.- Lontano dal corpo e libero dal sapere sono diventato uno con ciò che tutto compenetra
5-Tao e Spirito
Nella concezione occidentale il Tao può essere considerato analogo allo
Spirito della Bibbia. Lo Spirito Santo permea tutta la creazione e dallo
Spirito discendono tutte le illuminazioni che guidano l’uomo, e lo rendono
capace di essere profeta della sua vita.
Nel libro di Gioele Dio dice:
“…Dopo questo, io effonderò il mio Spirito su ogni uomoE diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie.I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni.Anche sopra gli schiavi e sulle schiaveIn quei giorni, effonderò il mio Spirito” (Gioele 3)
I canali di comunicazione con lo Spirito sono la meditazione e la
preghiera, ma ancora una volta la Bibbia con le parole di Gesù conferma che ciò
deve avvenire estraniandosi dal mondo e da se stessi: “Ma tu, quando
preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al
Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6)
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